Drama Therapy for Autism. By Lisa Jo Rudy - About.com Guide - Updated: October 29, 2007. About.com Health's Disease and Condition content is reviewed by the Medical Review Board
People with autism are often verbal, but lack the skills to speak and interact socially. Sometimes, language skills are echolalic - that is, people with autism repeat others' words verbatim. Some parents have noted that their children with autism can actually recite big chunks of dialogue from TV shows and movies, with precisely the same accent and intonation as the original.
Drama therapy offers the opportunity for verbal individuals with autism to build on their imitative strengths by actually learning, practicing and perfecting "lines" in a fun, supportive setting. It also allows participants to work on social improvisation, practice social skills learned in other settings, work on reading and using body language, and develop speaking skills. Even better, it offers participants the opportunity to actually become actors, star in a show, build confidence, and earn sincere applause.
Cincy Schneider is a pioneer in the field of drama therapy for people with autism, and author of the book Acting Antics: A Theatrical Approach to Teaching Social Understanding to Kids and Teens with Asperger Syndrome. Her classes in theater and movement are offered to kids and adults of all ages, and with a fairly wide range of diagnoses (high functioning autism, Asperger syndrome, PDD-NOS, Non-Verbal Learning Disorder, ADHD, etc.) According to Cindy, participants may gain:
* self-confidence not only in performing, but in interactions
* improved self-esteem; pride in their accomplishments
* improved recognition of emotions in others
* improved identification and labeling of own emotions
* new leisure time activity in a group where they can be successful
* new awareness of volume levels and beginning modulation of level
* new skills for functioning as part of a group
* new skills for following directions
* improved ability to interact with peers
* increased self-confidence through success
It's not easy to find a drama therapist specializing in autism, since the field is so new. At present, there are only a few formal drama therapy groups serving individuals with autism.
The good news, though, is that typical drama instructors have a great deal of what it takes to work with children on the autism spectrum. Many of the games, improv activities and exercises that work for typical theater students can be easily modified for learners on the autism spectrum.
Resources:
Schneider, Cindy. Acting Antics. London: Jessica Kingsley Publishing. C 2007
Interview with Cindy Schneider, May 2007.
lunedì 29 marzo 2010
venerdì 26 marzo 2010
mercoledì 24 marzo 2010
2010 Social Stories Collection (Darren Tagliarini)
2010 Social Stories Collection (Darren Tagliarini)
10 storie sociali illustrate in formato powerpoint: Asking other kids to play, I like to run, Angry im school, Circle story, Identifying coins, I can use my words, Keeping others healthy when I cough, Going on a field trip, I can potty social story, wet dry potty completed.
10 storie sociali illustrate in formato powerpoint: Asking other kids to play, I like to run, Angry im school, Circle story, Identifying coins, I can use my words, Keeping others healthy when I cough, Going on a field trip, I can potty social story, wet dry potty completed.
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martedì 23 marzo 2010
Le Storie Animate per l'Autismo (A. Ayala)
Le Storie Animate per l'Autismo, di Antonia Ayala (Division TEACCH University of North Carolina)
Descrizione breve
Vorrei presentare un metodo che sto sviluppando nella mia pratica clinica, come psicoterapeuta con bambini con Autismo a diversi livelli di funzionamento cognitivo e linguistico, da 5 a 12 anni. E’ un metodo che si basa sulla visione di storie animate al computer, che cerca di migliorare l’attenzione e la comprensione dell’informazione, e di conseguenza l’apprendimento. Il metodo è pensato per insegnare una gamma di obbiettivi offrendo un’esperienza vissuta in prima persona (la storia) come base per gli apprendimenti. Ci sono diverse fasi di insegnamento che si sovrappongono, in modo da presentare l’informazione nuova in modo graduale usando l’apprendimento precedente come base per quello successivo. Il metodo prevede un lavoro al computer, ma anche momenti di insegnamento con l’adulto “al tavolo” con materiali concreti. Questo materiale potrebbe essere un ausilio importante per la scuola ed i familiari, in quanto didattico ma al tempo stesso gradevole e stimolante, e facile da usare perché appositamente pensato per le caratteristiche della persona con Autismo. E’ possibile individualizzare l’insegnamento in base al livello del funzionamento del bambino.
">[SEGUE...]
Descrizione breve
Vorrei presentare un metodo che sto sviluppando nella mia pratica clinica, come psicoterapeuta con bambini con Autismo a diversi livelli di funzionamento cognitivo e linguistico, da 5 a 12 anni. E’ un metodo che si basa sulla visione di storie animate al computer, che cerca di migliorare l’attenzione e la comprensione dell’informazione, e di conseguenza l’apprendimento. Il metodo è pensato per insegnare una gamma di obbiettivi offrendo un’esperienza vissuta in prima persona (la storia) come base per gli apprendimenti. Ci sono diverse fasi di insegnamento che si sovrappongono, in modo da presentare l’informazione nuova in modo graduale usando l’apprendimento precedente come base per quello successivo. Il metodo prevede un lavoro al computer, ma anche momenti di insegnamento con l’adulto “al tavolo” con materiali concreti. Questo materiale potrebbe essere un ausilio importante per la scuola ed i familiari, in quanto didattico ma al tempo stesso gradevole e stimolante, e facile da usare perché appositamente pensato per le caratteristiche della persona con Autismo. E’ possibile individualizzare l’insegnamento in base al livello del funzionamento del bambino.
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The Gray Center: un centro per le storie sociali
Nel 1991 Carol Gray sviluppò le strategie delle storie sociali (da cui il marchio registrato Social Stories™) e delle conversazioni a fumetti (Comic Strip Conversations) ovvero un metodo di insegnare specifiche abilità sociali a persone con disturbo dello spettro autistico. Carol Gray ha scritto diversi sull'argomento: il primo: The New Social Story Book (10th Anniversary Edition) è stato tradotto in molte lingue tra cui l'italiano (Il libro delle storie sociali ad uso delle persone con disturbi autistici per apprendere le abilità sociali, Vannini, 2004).
Nel 1998 Carol Gray ha fondato il Gray Center for social learning and understanding nel quale si svolgono attività formative e di orientamento e seminari sulle storie sociali. La presenza su Facebook e su Twitter facilita il reperimento di informazioni sulle attività del centro il cui logo rappresenta un ponte accanto al nostro pianeta.
Nel 1998 Carol Gray ha fondato il Gray Center for social learning and understanding nel quale si svolgono attività formative e di orientamento e seminari sulle storie sociali. La presenza su Facebook e su Twitter facilita il reperimento di informazioni sulle attività del centro il cui logo rappresenta un ponte accanto al nostro pianeta.
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domenica 21 marzo 2010
sabato 20 marzo 2010
Storie Sociali di Stefania Piergallini
MATTINO (file Pdf)
COLAZIONE (file Pdf)
VESTIRSI (file Pdf)
GELATO (file Pdf)
GIORNO (file Pdf)
PARCO (file Pdf)
GIOCO CON LA PALLA (file Pdf)
Storie Sociali di Stefania Piergallini, dalla sezione Materiale Utile del blog "Autismo, che fare? Incazzarsi!"
COLAZIONE (file Pdf)
VESTIRSI (file Pdf)
GELATO (file Pdf)
GIORNO (file Pdf)
PARCO (file Pdf)
GIOCO CON LA PALLA (file Pdf)
Storie Sociali di Stefania Piergallini, dalla sezione Materiale Utile del blog "Autismo, che fare? Incazzarsi!"
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venerdì 19 marzo 2010
La consapevolezza e la gestione delle emozioni (Jill Kuzma)
La consapevolezza e la gestione delle emozioni di Jill Kuzma.
Le espressioni facciali e la comprensione delle emozioni si sviluppano in quattro livelli gerarchici:
1. Fotografie di facce
2. Disegni di facce
3. Scenari e Storie sociali
4. Personaggi nel contesto di un racconto
(Ford e Milanksy, 2003
Articolo originale: Emotion Awareness and Management (Jill Kuzma’s Social Thinking Weblog)
Le espressioni facciali e la comprensione delle emozioni si sviluppano in quattro livelli gerarchici:
1. Fotografie di facce
2. Disegni di facce
3. Scenari e Storie sociali
4. Personaggi nel contesto di un racconto
(Ford e Milanksy, 2003
Articolo originale: Emotion Awareness and Management (Jill Kuzma’s Social Thinking Weblog)
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Video-Social-Story: "how to answer a telephone call and take a message"
This is a social story for children with autism on how to answer a telephone call and take a message.
giovedì 18 marzo 2010
Le storie sociali: cosa sono? (Paola Romitelli)
Le storie sociali: cosa sono? (Paola Romitelli)
Generalmente l'insegnamento delle abilità sociali parte dalle prime interazioni reciproche, dall'apprendimento dell'imitazione e della comunicazione, dall'uso di oggetti, per arrivare alle abilità di gioco solitario e con i coetanei. Si è visto che il modo tradizionale per insegnare le abilità sociali non è adatto ai bambini con autismo. La storia sociale non è altro che una storia, appunto, che mette in luce i comportamenti sociali attesi e le motivazioni di questi.
Carol Gray la definì per la prima volta nel 1991 dicendo che doveva essere: "una descrizione semplice, accompaganta da foto o disegni, che serve appunto a descrivere una persona, un evento, un concetto o una situazione sociale e tenta di guidare l'individuo verso una regola o risposta nuova e adatta ad una situazione sociale comune o problematica."
Generalmente l'insegnamento delle abilità sociali parte dalle prime interazioni reciproche, dall'apprendimento dell'imitazione e della comunicazione, dall'uso di oggetti, per arrivare alle abilità di gioco solitario e con i coetanei. Si è visto che il modo tradizionale per insegnare le abilità sociali non è adatto ai bambini con autismo. La storia sociale non è altro che una storia, appunto, che mette in luce i comportamenti sociali attesi e le motivazioni di questi.
Carol Gray la definì per la prima volta nel 1991 dicendo che doveva essere: "una descrizione semplice, accompaganta da foto o disegni, che serve appunto a descrivere una persona, un evento, un concetto o una situazione sociale e tenta di guidare l'individuo verso una regola o risposta nuova e adatta ad una situazione sociale comune o problematica."
An Introduction to Social Stories - polyxo.com
An Introduction to Social Stories [by Jason M. Wallin (polyxo.com)]
What are Social Stories?
Social Stories are a tool for teaching social skills to children with autism and related disabilities. Social stories provide an individual with accurate information about those situations that he may find difficult or confusing. The situation is described in detail and focus is given to a few key points: the important social cues, the events and reactions the individual might expect to occur in the situation, the actions and reactions that might be expected of him, and why. The goal of the story is to increase the individual’s understanding of, make him more comfortable in, and possibly suggest some appropriate responses for the situation in question.
What are Social Stories?
Social Stories are a tool for teaching social skills to children with autism and related disabilities. Social stories provide an individual with accurate information about those situations that he may find difficult or confusing. The situation is described in detail and focus is given to a few key points: the important social cues, the events and reactions the individual might expect to occur in the situation, the actions and reactions that might be expected of him, and why. The goal of the story is to increase the individual’s understanding of, make him more comfortable in, and possibly suggest some appropriate responses for the situation in question.
mercoledì 17 marzo 2010
Storie sociali per l’autismo di Caroline Smith (Erickson, 2006)
Il libro di Caroline Smith, Storie sociali per l’autismo (Erickson 2006, 104 pagine, € 17,50, ISBN: 978-88-7946-893-0) mantiene intatto il suo valore a distanza di 7 anni dalla prima pubblicazione in lingua inglese (Writing and Developing Social Stories: practical interventions in Autism). Intanto perché l'autrice spiega molto semplicemente e altrettanto concretamente come e perché scrivere storie sociali. E poi per la serie di schede (che la Erickson ha pubblicato in un formato adatto alla pratica quotiana) con numerosi esempi divisi per tipologia di storie e età dei destinatari.
"Scrivere storie sociali non è difficile: molti imparano come fare e quasi subito prendono una penna e cominciano a scrivere. Tuttavia in altre persone questa pulsione a mettere in pratica qualcosa che si è appena imparato non così naturale. Si capisce che tale lavoro richiederebbe un ammontare di tempo comprensibilmente elevato, in particolare il tempo che si deve passare a osservare il bambino e arrivare al nocciolo del problema."
"Scrivere storie sociali non è difficile: molti imparano come fare e quasi subito prendono una penna e cominciano a scrivere. Tuttavia in altre persone questa pulsione a mettere in pratica qualcosa che si è appena imparato non così naturale. Si capisce che tale lavoro richiederebbe un ammontare di tempo comprensibilmente elevato, in particolare il tempo che si deve passare a osservare il bambino e arrivare al nocciolo del problema."
lunedì 15 marzo 2010
Le storie sociali create da Natural Learning Concepts
Oggi abbiamo ricevuto due libretti della Natural Learning Concepts Inc (New York): "The restaurant and the movies" e "Answering questions and sayng hy and bye".
I due libretti raccontano le storie in prima persona ("Se la maestra mi chiede che tempo fa oggi, io rispondo"; "io uso la forchetta per mangiare, non le dita") e sono illustrati molto vivacemente da Peter Orr: tratti nitidi e grossi, occhi grandi, bocche appena accennate (tranne nel caso del bambino che mangia gli spaghetti).
Abbiamo acquistato i due libretti con Amazon.com (sono arrivati questa mattina dalla Nuova Zelanda) e li abbiamo pagati 9,95 dollari ciascuno. Considerando le eccellenti combinazioni di testi e disegni, e l'ottima stampa, sembrano soldi ben spesi. Tuttavia un commento dal sito autism.about.com conferma i nostri dubbi: i libretti impongono uno schema definito (e definitivo), non modificabile ("they are not customizable. It's hard to know how they could be used in a general setting.")
I due libretti raccontano le storie in prima persona ("Se la maestra mi chiede che tempo fa oggi, io rispondo"; "io uso la forchetta per mangiare, non le dita") e sono illustrati molto vivacemente da Peter Orr: tratti nitidi e grossi, occhi grandi, bocche appena accennate (tranne nel caso del bambino che mangia gli spaghetti).
Abbiamo acquistato i due libretti con Amazon.com (sono arrivati questa mattina dalla Nuova Zelanda) e li abbiamo pagati 9,95 dollari ciascuno. Considerando le eccellenti combinazioni di testi e disegni, e l'ottima stampa, sembrano soldi ben spesi. Tuttavia un commento dal sito autism.about.com conferma i nostri dubbi: i libretti impongono uno schema definito (e definitivo), non modificabile ("they are not customizable. It's hard to know how they could be used in a general setting.")
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domenica 14 marzo 2010
Il progetto Storie Sociali Digitali (Sardiniaweb)
Le Storie Sociali nascono come strumento per aiutare bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico ad affrontare il loro mondo sociale, in particolare per imparare ad assumere appropriati comportamento nei rapporti interpersonali. Le storie sociali sono strumenti semplici, basati su informazioni chiare, essenziali e precise, ancorate all'immagine (disegni con didascalie, fumetti, animazioni, video), la cui trama conduce direttamente al comportamento corretto da adottare. Le storie sociali sono utili a genitori, insegnanti, psicologi, terapeuti del linguaggio, assistenti sociali.
Attualmente nel web le storie sociali in lingua italiana sono quasi completamente assenti. In molti casi genitori e operatori allestiscono le loro storie sociali basandosi su materiali in lingua inglese o adattano altri repertori iconografici o creano artigianalmente disegni, fumetti o video. Il progetto Storie Sociali Digitali intende colmare questa carenza con la creazione di video (con suoni e voci narranti) a partire da disegni e animazioni digitali: naturale prosecuzione dei progetti Alpaca® e ScienzaFumetti®.
Per approfondire:
- Le storie sociali: cosa sono? (Paola Romitell)
- Social Stories ed il Profilo Cognitivo nella Sindrome di Asperger (Arturo Mona)
- Insegnare le abilità sociali (Kent Moreno)
- Le Storie Animate per Autismo [file Doc] Antonia Ayala
- L'educatore a contatto con l'autismo nella prima infanzia
[I disegni del progetto Storie Sociali Digitali riportati in questo post sono di Fabrizio Pani]
Attualmente nel web le storie sociali in lingua italiana sono quasi completamente assenti. In molti casi genitori e operatori allestiscono le loro storie sociali basandosi su materiali in lingua inglese o adattano altri repertori iconografici o creano artigianalmente disegni, fumetti o video. Il progetto Storie Sociali Digitali intende colmare questa carenza con la creazione di video (con suoni e voci narranti) a partire da disegni e animazioni digitali: naturale prosecuzione dei progetti Alpaca® e ScienzaFumetti®.
Per approfondire:
- Le storie sociali: cosa sono? (Paola Romitell)
- Social Stories ed il Profilo Cognitivo nella Sindrome di Asperger (Arturo Mona)
- Insegnare le abilità sociali (Kent Moreno)
- Le Storie Animate per Autismo [file Doc] Antonia Ayala
- L'educatore a contatto con l'autismo nella prima infanzia
[I disegni del progetto Storie Sociali Digitali riportati in questo post sono di Fabrizio Pani]
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